domenica 26 settembre 2010

9.
Così celeste

Questa canzone l'ho ascoltata per la prima volta nel periodo di Natale. Era la pubblicità di una nota marca di dolci natalizi, e da allora l'ho classificata come una delle più belle in qusto periodo, che parla di pace e di fraternità.

Tratto dall'album del 1995 "Spirito DiVino".L'album vinse il festivalbar 95 nella sezione album guadagnandosi anche un disco di diamante. Complessivamente l'album ha venduto 3.000.000 di copie nel mondo.

Un altro sole
Quando viene sera
Sta colorando
L'anima mia
Potrebbe essere
Di chi spera
Ma nel mio cuore
E' solo mia
E mi fa piangere sospirare
Cosi' celeste
She's my baby
E mi fa ridere
Bestemmiare
E brucia il fuoco
She's my baby
Gli occhi si allagano
E la ninfea
Galleggia in fiore
Che maggio sia
E per amarti meglio
Amore mio
Figliamo rose
Lo voglio anch'io
E mi fa ridere
E accende il giorno
Cosi' celeste
She's my baby
Come un pianeta che

Mi gira intorno
E brucia il fuoco
She's my baby
Lei lo fa come avesse sete
Oh i don't know
Sulla mia pelle lieve
Come neve
E mi fa piangere sospirare
Cosi' celeste
She's my baby
E mi fa ridere
Bestemmiare
E brucia il fuoco
She's my baby
E mi fa ridere
E accende il giorno
Cosi' celeste
She's my baby
Come un pianeta che
Mi gira intorno
E brucia il fuoco
She's my baby
Potrebbe essere
Di chi spera
Ma nel mio cuore
E' mia
E' mia

giovedì 16 settembre 2010

8.
What a wonderful world

What a Wonderful World (inglese: che mondo meraviglioso) è una famosa canzone scritta da Bob Thiele (con lo pseudonimo George Douglas) e George David Weiss e interpretata per la prima volta da Louis Armstrong. Fu pubblicata come singolo agli inizi dell'autunno del 1967.

What a Wonderful World è stata intesa dai suoi autori come un invito alla scoperta del piacere della vita: dai toni ottimistici e rilassati, esalta la bellezza del mondo e della diversità fra i popoli, oltre a costituire un invito a non diffidare del futuro. Fu pensata come una sorta di antidoto al crescente clima di tensione politico e razziale negli USA e scritta appositamente per Armstrong, il quale faceva presa sul pubblico.

Testo originale
I see trees of green, red roses too
I see them bloom for me and you
And I think to myself, what a wonderful world

I see skies of blue and clouds of white
The bright blessed day, the dark sacred night
And I think to myself, what a wonderful world

The colours of the rainbow, so pretty in the sky
Are also on the faces of people going by
I see friends shakin' hands, sayin' "How do you do?"
They're really saying "I love you"

I hear babies cryin', I watch them grow
They'll learn much more than I'll ever know
And I think to myself, what a wonderful world
Yes, I think to myself, what a wonderful world


Traduzione

Vedo alberi verdi, anche rose rosse
Le vedo sbocciare per me e per te
E fra me e me penso, che mondo meraviglioso

Vedo cieli blu e nuvole bianche
Il benedetto giorno luminoso, la sacra notte scura
E fra me e me penso, che mondo meraviglioso

I colori dell'arcobaleno, così belli nel cielo
Sono anche nelle facce della gente che passa
Vedo amici stringersi la mano, chiedendo "come va?"
Ma in realtà vogliono dire "Ti amo"

Sento bambini che piangono, li vedo crescere
Impareranno molto più di quanto io saprò mai
E fra me e me penso, che mondo meraviglioso
Sì, fra me e me penso, che mondo meraviglioso

mercoledì 15 settembre 2010

7.
Over the raimbow

Over the Rainbow (anche nota con il titolo Somewhere Over the Rainbow) è una canzone scritta da Harold Arlen con testi di E.Y. Harburg. La versione originale è cantata da Judy Garland per il film Il mago di Oz del 1939. Il titolo significa letteralmente "Oltre l'arcobaleno".
Il brano ha avuto, fin dagli anni quaranta, un grande successo. Tantissimi sono i cantanti che si sono cimentati nell'esecuzione; versioni del brano sono state eseguite da Eva Cassidy, Keith Jarrett e Rico Rodriguez (che hanno realizzato una versione solo strumentale), Frank Sinatra, Ella Fitzgerald, Joe Satriani, i Deep Purple, i Ramones, Aselin Debison, Impellitteri, Nick Cave, Aretha Franklin, Rico Rodriguez, Tom Waits, Celine Dion, Rufus Wainwright, i Bad Religion, Kylie Minogue, Ray Charles, i Good Charlotte, Mägo de Oz, Ronan Keating, Leona Lewis, i Weezer, Malika Ayane, Valentina Giovagnini, Ingrid Michaelson, Blink 182, Tori Amos, Eric Clapton, Cliff Richard, Me First and the Gimme Gimmes e Yngwie Malmsteen. Famoso anche l'intro che apre "Rainbow on stage", il disco live dei Rainbow. Mirabile inoltre l'arrangiamento per chitarra acustica di Tommy Emmanuel, con un eccezionale uso degli armonici. Spesso erroneamente si attribuisce una cover strumentale di questa canzone a Jimi Hendrix, che, nella sua discografia, presenta una canzone dal titolo omonimo ("Over the raimbow", tratta dall'album "Crash Landing") ma che non ha niente a che fare con questa.
Per lo stretto legame con Judy Garland e per il messaggio di speranza contenuto nel testo, nel corso dei decenni il brano è divenuto uno dei più grandi inni del movimento di liberazione omosessuale. Alcuni associano la morte di Judy Garland, avvenuta il 22 giugno del 1969, alla rivolta di Stonewall, che portò alla realizzazione del primo gay pride della storia, ma tale connessione è rimasta indimostrata.
Il tema di Over the Rainbow presenta una spiccatissima somiglianza sia armonica che melodica con il tema dell'intermezzo (noto come Sogno di Ratcliff) dell'opera Guglielmo Ratcliff di Pietro Mascagni, composto 44 anni prima.
Una famosa versione della canzone è quella del cantante hawaiano Israel Kamakawiwo'ole il quale ha realizzato un medley di questa canzone con il brano What a Wonderful World. Questa versione è stata utilizzata come colonna sonora di alcuni film e telefilm come Vi presento Joe Black, Scoprendo Forrester, 50 volte il primo bacio, The Mask 2,  E.R. e Scrubs.
Un'altra versione è stata realizzata dalla cantante afro-americana Jevetta Steele, che ha riproposto il pezzo in chiave jazz nel film Una moglie per papà del 1994 interpretato da Whoopi Goldberg e Ray Liotta.
Risale invece al 1994 la cover dance ad opera della cantante tedesca Marusha. In breve tempo diventerà uno dei maggiori successi dell'anno in Europa e un tormentone da discoteca.
Anche nei film del 2008 Australia e Milk è stata utilizzata questa canzone come colonna sonora, specialmente nel film Australia il brano diventa un importante elemento narrativo.
Nel 2010 il tema di Over the Rainbow viene ripreso nel brano Italia amore mio, interpretato da Pupo, Emanuele Filiberto, e dal tenore Luca Canonici e presentato al Festival di Sanremo 2010. Ai tempi della sua esecuzione, questa citazione non dichiarata fece sorgere alcuni sospetti di plagio verso un brano già al centro di numerose controversie. Soltanto nelle settimane successive in un'intervista pubblicata su Tv Sorrisi e Canzoni nella settimana successiva, Pupo affermò che tale melodia era una citazione esplicita.

Testo originale

Somewhere over the rainbow
Way up high
There's a land that I heard of
Once in a lullaby

Somewhere over the rainbow
Skies are blue
And the dreams that you dare to dream
Really do come true

Someday I'll wish upon a star
And wake up where the clouds are far behind me
Where troubles melt like lemon drops
Away above the chimney tops
That's where you'll find me

Somewhere over the rainbow
Bluebirds fly
Birds fly over the rainbow
Why then, oh why can't I?

If happy little bluebirds fly
beyond the rainbow
Oh why, oh why can't I?
 
Traduzione

Oltre l'arcobaleno

Da qualche parte, oltre l’arcobaleno, molto in alto
C’è un paese di cui ho sentito
Una volta in una ninnananna
Da qualche parte, oltre l’arcobaleno, i cieli sono blu
E i sogni che osi sognare
Si avverano davvero

Un giorno esprimerò desideri su una stella e
mi sveglierò dove le nuvole sono lontane
Dietro di me
Dove le difficoltà si sciolgono come goccie di limone,
Via sopra le cime dei camini
Questo è dove mi troverai
Da qualche parte, oltre l’arcobaleno, volano i pettirossi
Uccelli volano oltre l’arcobaleno
Allora perchè, oh, perchè non posso io?
Se felici piccoli pettirossi volano oltre l’arcobaleno,
Perchè, oh, perchè non posso io?

domenica 12 settembre 2010

6.
Nei giardini che nessuno sa

Tratto dall'album "L'imperfetto"  del 1994 di Renato Zero

Troppe attese dietro l'angolo
gioie chenon ti appartengono
questo tempo inconciliabile
giocacontro dite
Ecco come si finisce poi
inchiodati a una finestra noi
spettatori malinconici
di felicità impossibili
tanti viaggi rimandati e già
valigie vuote da un'eternità
quel dolore che non sai cos'è
solo lui non ti abbandonerà mai
Ohhh... mai
E' un rifugio quel malessere
troppa fretta in quel tuo crescere
non si fanno più miracoli
adesso non più
non dar retta a quelle bambole
non toccare quelle pillole
quella suora un bel carattere
ci sa fare con le anime
Ti darei gli occhi miei
per vedere ciò che non vedi
l'energia,l'allegria

per strapparti ancora sorrisi
dirti sì,sempre sì
e riuscire a farti volare

dove vuoi,dove sai,
senza più quel peso sul cuore
nasconderti le nuvole,
quell'inverno che ti fa male
curarti le ferite e poi
qualche dente in più per mangiare
e poi vederti ridere,
e poi vederti correre ancora
Dimentica,c'è chi dimentica
distrattamente un fiore,una domenica
E poi...
silenzi!
E poi...
silenzi!
Silenzi!
Nei giardini che nessuno sa
si respira l'inutilità
c'è rispetto,grande pulizia
e quasi follia
non sai com'è bello stringerti
ritrovarsi qui a difenderti
e vestirti e pettinarti sì
e sussurrarti "Non arrenderti!"
Nei giardini che nessuno sa
quanta vita si trascina qua
solo acciacchi,piccole anemie,
siamo niente senza fantasie
Sorreggili!Aiutali!
Ti prego,non lasciarli cadere
esili,fragili
non negargli un po' del tuo amore
stelle che ora tacciono,
ma daranno un senso a quel cielo
gli uomini non brillano,
se non sono stelle anche loro
mani che ora tremano,
perchà© il vento soffia più forte
non lasciarli,adesso no,
chà© non li sorprenda la morte
siamo noi gli inabili
che pure avendo a volte non diamo
Dimentica,c'è chi dimentica,
distrattamente un fiore solo la domenica
E poi...

silenzi!

E poi...

silenzi!

Silenzi!

Silenzi!
 
Questa canzone ci parla di un tipo d’amore diverso, l’amore per le persone più deboli. E' dedicata infatti ai diversi, agli inabili, agli anziani, agli emarginati, ai dimenticati in case di cura o cliniche, che trascinano la propria vita anziché viverla. È un testo di rara bellezza, che inizia descrivendo la situazione di una persona probabilmente colpita da una malattia grave, che pian piano si consuma, una persona "inchiodata ad una finestra" dalla quale è diventata "spettatrice" della sua vita, di una felicità divenuta ormai impossibile. Il dolore fisico è onnipresente e sicuramente non andrà mai via, eppure si legge dalle parole che c'è ancora voglia di vivere, ma purtroppo non è più possibile fare miracoli.
Il ritornello della canzone è una chiara dichiarazione d’amore: Renato Zero centra in pieno il significato dell'amore e della speranza, sogna di vedere questa persona ancora correre e ridere, e quel desiderio di farla vivere è così forte che donerebbe occhi e denti, per farla sorridere e mangiare, e addirittura "nasconderebbe le nuvole", affinché la luce del sole brilli ancora una volta su quel viso. Eppure - sottolinea l’artista - c’è gente che "dimentica", dimentica i sorrisi, dimentica le gioie, lasciando spazio soltanto ai "SILENZI"... Quei silenzi che fanno male al cuore e strappano lacrime di malinconia, per le quali c’è solo un barlume di salvezza, un unico spazio nel quale rifugiarsi: "i giardini che nessuno sa". A me piace pensare che questi giardini siano una specie di "paradiso dei sognatori", dove l’artista può ritrovarsi con queste persone abbandonate ed emarginate oppure con i bambini afflitti da gravi malattie, a cui sembra anche poter essere dedicata questa canzone. Egli grida forte il bisogno che c’è di fantasticare, guai ad abbandonare le proprie fantasie, si rischia di cadere in quei silenzi e poi si dimentica…. ci si dimentica che l’amore è speranza e la speranza dà la vita!




lunedì 6 settembre 2010

5.
C'è tutto un mondo intorno

Una canzone dei Matia Bazar con la collaborazione dei Timoria, è del 1979 tratto dall'album "Tournèe".
Io l'ho scoperta grazie ad una pubblicità, penso sia di un noto formaggino... ero piccola, non ricordo l'età, ma mi è rimasta in mente. Alcuni dicono che il testo è assurdo e pieno di imprecisioni, sinceramente non so esprimermi.
A me ricordano alcuni eventi della mia vita, delle emozioni e magari in quel periodo mi coinvolgeva il ritmo o il ritornello... non so. So solo che, ancora tutt'ora, quando l'ascolto, mi fa viaggiare.

Se per caso un giorno o l'altro
Ti trovassi solo sai
Senza una compagna che ti aiuta nei tuoi guai
E se poi il cielo blu
Si chiude all'improvviso su di te
E ti senti come un ladro che
Ha paura anche di sé
Guardati allo specchio
E guarda un poco un poco intorno a te
C'è tutto un mondo intorno che
Gira ogni giorno e che
Fermare non potrai
E viva viva il mondo
Tu non girargli intorno
Ma entra dentro al mondo dai
Se nel buio che ti avvolge
Una fiamma scorgerai
Corri corri senza indugi
Forse è il sole che tu vuoi
Ma se come un fiume in piena poi
Il tempo ormai usato se ne va
Ed un naufrago ti senti tu
Da solo scruta il blu
Quella fiamma sconosciuta
è la tua zattera lo sai
Dai
C'è tutto un mondo intorno che
Gira ogni giorno e che
Fermare non potrai
E viva viva il mondo
Tu non girargli intorno
Ma entra dentro al mondo
Dai... (coro)
Che gira ogni giorno
E che fermare non potrai
E viva viva il mondo
Tu non girargli intorno
Ma entra dentro al mondo dai...
C'è tutto un mondo intorno
Che gira ogni giorno
E che fermare non potrai

domenica 5 settembre 2010


Oggi doveva essere il 63esimo compleanno di Freddie Mercury,
nato il 5 settembre 1947 a Stone Town ,
 morto il 24 novembre 1991 a Londra.
Uno dei miei cantautore (secondo me "poeta") preferiti.
 Anche se i Queen non lavorano come prima, li seguo come gruppo e ascolto le loro vecchie canzoni:
come si può definire questa passione...
 "Sono cresciuta a pane e Queen!"

venerdì 3 settembre 2010

4.
Il silenzio e la luce
Ascolta questo silenzio
di fango e di canne sottili
di acque che battono le grondaie,
ma che cosa sarà delle acque,
cosa sarà di noi.
Ascolta questo silenzio
di neve che cade dagli occhi,
lo so che hai pensato anche al pianto,
ma che cosa sarà della neve,
cosa sarà di noi.
E adesso sogna, sogna ancora
Che chi sogna non dorme quasi mai.
E adesso sogna, sogna amore
che chi sogna non muore quasi mai
perché la morte esiste
ma è solo un piccolo destino
perché poi c’è l’amore, l’amore
a volte lontano
a volte troppo vicino.
Ci sono più fuochi che stelle
in questa notte di spire di fumo
lo sai, ti ho creduta nel fuoco,
ma cosa sarà della notte , cosa sarà di noi.
E’ una luce benigna di grano
luce d’immensa povertà
polvere di chi la sa sopportare,
ma che cosa sarà della luce,
cosa sarà di noi.
E adesso sogna, sogna ancora …

Questa testo scritto da Cristiano De Andrè per ricordare la morte del padre Fabrizio, mi è entrata nel cuore per una vicenda simile. Grazie hai miei amici Rita e Mimmo, ho scoperto quanto l'armonia delle parole siano medicina per l'anima. Loro, in un giorno particolare, mi hanno inviato un video da http://www.youtube.com/watch?v=bWQBjp49RSM e ascoltando bene le parole ho capito che non possiamo rifiutare alcune realtà, che far finta che non siano accadute o distruggersi dal dolore non serve a niente. Solo a procurarsi malanni. Che il tempo è un buon guaritore e che devo ringraziare Dio, per avermi donato la persona a me cara, e non odiarlo per averlo tolto dalla mia vita.